Cisterne Rinascimentali
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L’accesso alle cisterne è stato realizzato durante l’ultimo restauro del Complesso Agostiniano, nel corridoio che dal convento conduce alla sagrestia della chiesa. Nei sotterranei si snodano vari ambienti adibiti un tempo a cantina, caratterizzati da una volta a sesto ribassato, una grotta, uno stanzino per conservare l’olio, due per conservare le derrate alimentari e uno per riporre la legna. Particolarmente interessante è la presenza di due cisterne, di cui una risalente al XIV/XV secolo sormontata da archi trasversali. Nell’Orto dei Frati c’è un cunicolo che lo collega con i sotterranei per trasferire le derrate alimentari nella cantina stessa.
un raffinato sistema di filtraggio per l'acqua piovana
Sono denominate Cisterne quel passaggio che permetteva l’ingresso alla sagrestia e alla chiesa di Sant’Agostino, modificato durante l’ultima ristrutturazione del 1772, per consentire l'accesso anche ai sotterranei, in cui si snodano vari ambienti adibiti un tempo a cantina, caratterizzati da una volta a sesto ribassato, una grotta, uno stanzino per conservare l'olio, due per conservare le derrate alimentari e uno per riporre la legna. Particolarmente interessante è la presenza di due cisterne, di cui una risalente al XIV / XV secolo è sormontata da archi trasversali. Durante l'ultima ristrutturazione è stato individuato il cunicolo che collegava l'Orto dei Frati con i sotterranei, che consentiva il passaggio per trasferire le derrate alimentari nella cantina stessa. (Fonte:Comune di Montecosaro, Ass. alla Cultura)
"...[...] Altri interventi dovettero riguardare anche il convento che presenta, come unica testimonianza tangibile, la cisterna interrata, in cui è incisa la data del 1544, munita di strati filtranti in carbone che consentiva ai frati di usufruire di una grande riserva d'acqua, opportunamente purificatata."
(Fonte:Prof.ssa Angela Montironi in 'CAM-Complesso Agostiniano Montecosaro', 2006 ed. Elle Commerciale_Montecosaro)
"Gli eremitani di S.Agostino succedettero alla decadente comunità benedettino-farfense e si insediarono entro le mura del borgo già dalla metà del '200. Si può quindi presumere che l'ex Convento Agostiniano abiia più di 700 anni. Il nobile e pregiato edificio attuale è frutto di una grandiosa ricostruzione settecentesca. Il pianterreno è dominato dalla presenza del chiostro, armonioso spazio rettangolare trasformato nel tempo ed attualmente sviluppato su tre ordini. Il manufatto al centro del cortile, che a prima vista potrebbe sembrare un pozzetto, è in realtà un'antica cisterna attorniata da un tunnel di ghiaia e carbone che filtra l'acqua piovana rendendola potabile.”
(Fonte: Catalogo Generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura)










