Collegiata di San Lorenzo Martire
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Parrocchia di San Lorenzo Martire / Arcidiocesi di Fermo
San Lorenzo Martire è il patrono di Montecosaro. La Collegiata è, da sempre, il cuore spirituale del borgo. Fu riedificata nel 1723 sul sito della precedente Santa Maria in Piazza, ampliandosi dal vicino Palazzo Cesarini. Al suo interno si trovano opere di grande valore, tra cui il crocifisso ligneo attribuito al XIII secolo, proveniente dall’antica Pieve di San Lorenzo, e l’affresco trecentesco della Madonna del Latte, molto venerato dai montecosaresi.
Le decorazioni del 1944, realizzate da Vincenzo Monti, includono affreschi con volti di abitanti locali. Di grande pregio anche il coro in noce del 1762 e l’organo Fedeli del 1764.
Un luogo di arte e fede che racconta la storia di Montecosaro.
La Collegiata di San Lorenzo è lo scrigno del santo patrono del borgo. Riedificata nelle forme attuali nel 1723 nello stesso luogo dove sorgeva la chiesa di Santa Maria in Piazza, nell’occasione fu ampliata occupando in parte l’attiguo Palazzo Cesarini. La sagrestia fu aggiunta nel 1766. Con il rifacimento del pavimento del 1913 sono state coperte le sepolture dei Confratelli della Confraternita della Morte e della Misericordia.
Le decorazioni risalenti al 1944, sono del pittore Vincenzo Monti che per i personaggi dei due affreschi ai lati dell’altare maggiore, utilizzò come modelli alcuni abitanti del luogo.
Di lui anche la tela dietro l’altare maggiore raffigurante la Madonna Assunta (co-patrona), San Lorenzo Martire (patrono) e San Giovanni Evangelista.
Da ammirare il crocifisso ligneo del XIII secolo proveniente dalla vicina pieve San Lorenzo demolita prima del 1490 e raffigurante il Cristo trionfatore sulla morte trafitto da quattro chiodi e l’affresco raffigurante la Madonna del Latte del pittore settempedano Ludovico Urbani, molto venerata dai montecosaresi, che è ciò che resta della precedente trecentesca chiesa.
Pregevole è il coro in noce del 1762 come pure l’organo Fedeli del 1764. In due nicchie laterali le statue di Sant’Antonio Abate e San Vincenzo Ferreri.
L’interno presenta un’unica navata ed è arricchito anche da preziosi reperti recuperati dalla struttura preesistente. Percorrendo la parete di destra incontriamo l’altare della Madonna del Latte che prende il nome da un affresco del ‘300 proveniente appunto dalla primitiva S. Maria in Piazza. Proseguendo in senso inverso lungo la navata di sinistra, ci imbattiamo nel gioiello della Collegiata, il grande crocifisso pre-giottesco trasferito sul finire del ‘400 dall’antica pieve di S. Lorenzo. La figura ieratica del Cristo campeggia trionfante sulla morte, col capo eretto e lo sguardo rivolto ai fedeli, indifferente ai quattro chiodi che gli trafiggono le membra. L’analisi iconografica svela evidenti tracce di stile bizantino, altro motivo che ci spinge ad ascrivere il ligneo manufatto al XIII secolo, se non addirittura al XII. I dipinti dell’abside, del presbiterio e del soffitto sono invece opera del pittore-partigiano Vincenzo Monti (1908-1981), nativo di Pollenza e attivo nella Brigata del comandante Vera.
(fonte: Centro Studi Montecosaresi/Guida Turistica)



















