Museo Cinema a Pennello
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Famiglia Marinozzi
“Probabilmente noi attrici dovremmo essere più riconoscenti verso questi pittori che, con la loro arte creativa, hanno saputo illustrare volti e storie rimaste per sempre nella memoria popolare. Ho avuto di recente l’impressione che, negli ultimi tempi, ci sia una maggiore attenzione a questa che, secondo me, è un’importante corrente figurativa del Novecento, sinora recepita da soli esperti e pochi collezionisti. Una più alta considerazione sta progressivamente maturando, oltre che negli appassionati di cinema, anche nell’opinione pubblica.
Attenzione rivolta sia verso i rarissimi manifesti che per i bozzetti dipinti, pezzi unici e originali, vere e proprie opere d’arte. Come queste che si trovano esposte al Palazzo Marinozzi di Montecosaro dove esiste, che io sappia, il primo museo del genere in Italia e forse al mondo.
È con piacere che aprirò le porte di questo meraviglioso set cinematografico entrando con particolare curiosità nell’incantevole percorso, per assistere ad un evento davvero originale e riuscire a vederne di tutti i colori perché pitturato col pennello”.
(credit: Claudia Cardinale, all’inaugurazione del museo, avvenuta il 25 Giugno 2011, in cui è intervenuta come madrina)
film indimenticabili che rivivono nei bozzetti originali
Unico in Italia nel suo genere, è esclusivamente dedicato alla grafica pubblicitaria cinematografica. La mostra, allestita all’interno della suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi (ex Palazzo Gatti), è distribuita attraverso un percorso espositivo di due piani comunicanti su di un'ampia e articolata superficie.
Qui i visitatori potranno ammirare le opere dei maggiori cartellonisti del cinema. Quei pittori di manifesti che vanno dai maestri Ballester, Capitani, Martinati, Brini, Manfredo, De Seta, Manno, Olivetti, Cesselon, Geleng, Ciriello fino agli ultimi discepoli come Simeoni, Nistri, Iaia, Putzu, Casaro, Avelli, Biffignandi, Mos, Gasparri e tanti altri.
É un'importante occasione per ammirare i bozzetti originali dai quali venivano poi stampati i manifesti di film indimenticabili come Ombre Rosse, Fronte del porto, Ben Hur, Don Camillo, L’armata Brancaleone, I soliti ignoti, Un dollaro d´onore, Sedotta e abbandonata, I vitelloni, La grande guerra, La Valle dell´Eden, Il gigante, Poveri ma belli, Psyco, Colazione da Tiffany, C’era una volta il West, Profondo rosso, Febbre da cavallo ed altrettanti capolavori dipinti per pellicole famose.
Mentre sono in molti a conoscere titolo, attori, regista del film pochi, purtroppo, sono in grado di identificare l’autore del manifesto. A questa non certo trascurabile dimenticanza si è cercato di rimediare rendendo onore ad artisti ingiustamente ignorati che, grazie alle fantastiche immagini evocative fissate nei cartelloni, riescono a farci immedesimare nel racconto cinematografico.
(credit: Paolo Marinozzi, collezionista e fondatore del Museo)



