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Porta San Lorenzo

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Porta San Lorenzo

Posta a sud-est, fino al secolo scorso è stata la principale porta di accesso al paese. Fattezze trecentesche con un finto fornice a sesto acuto molto sviluppato in altezza. È invece più tardo il fornice intermedio a tutto sesto, già dotato di portone e di probabile estrazione tre/quattrocentesca.
Porta San Lorenzo
Montecosaro, Porta San Lorenzo, vista frontale

Dettagli

VLE della Vittoria
+39 0733 560 711
Aperto

Comune di Montecosaro

Porta San Lorenzo è la principale porta d’accesso al borgo di Montecosaro, unica rimasta dopo la demolizione di Porta Santa Lucia alla fine dell’800. Originariamente coronata da merli, la sua struttura duecentesca univa eleganza e sicurezza, con difese passive come la saracinesca in ferro battuto e il portone rinforzato. Nel corso dei secoli, la porta fu trasformata in residenza privata e poi in dimora gesuitica, fino a fondersi con il Palazzo Gatti, oggi sede del Museo del Cinema a Pennello. Un luogo che racconta la storia e l’evoluzione architettonica di uno dei Borghi più Belli d’Italia.

Servizi disponibili
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Galleria immagini

Montecosaro, Porta San Lorenzo, incrocio che collega Via Saffi alla porta di uscita dal centro storico
Montecosaro, Porta San Lorenzo, vista dall'interno del centro storico
Montecosaro, Porta San Lorenzo, soggettiva interna del passaggio dalla porta
Montecosaro, Porta San Lorenzo, veduta dal basso dell'arco che caratterizza la costruzione architettonica
Montecosaro, Porta San Lorenzo, totale dell'architettura (foto notturna)
Montecosaro, panoramica del centro storico con veduta su Porta San Lorenzo

il biglietto da visita della comunità

Da sempre fu la principale delle tre porte d'accesso al borgo, l'unica dalla fine dell'800, in seguito alla demolizione di Porta S. Lucia ubicata a settentrione. La struttura, alquanto complessa, in passato fu trasformata, prima in residenza privata, poi in dimora gesuitica. Risale a questa epoca la perdita del coronamento merlato. A tale riguardo giunge in nostro soccorso un antico disegno, ricavato da un affresco del XVI secolo attribuito a Simone de Magistris e conservato all'interno della vicina Chiesa di S. Rocco.
La principale porta castellana era in effetti il biglietto da visita della comunità e le raffinatezze architettoniche servivano sia ad esaltarne il valore che ad ostentarne il benessere.
Oggi si presenta con fattezze duecentesche. Oltre che elegante, la porta era anche forte e sicura ed in aggiunta alle già descritte difese attive dall'alto, era munita anche delle cosiddette difese passive. La prima consisteva nella saracinesca, pesantissima grata in ferro battuto manovrata dall'alto ed all'occorrenza fatta letteralmente precipitare lungo la sede di
scorrimento; la seconda era invece costituita dal portone, possente manufatto in legno sprangato dall'interno con sbarre di chiusura anch'esse in ferro battuto.
Nel XIX e XX secolo vennero eseguite ulteriori modifiche abitative che fusero Porta S. Lorenzo con l’attiguo palazzo dimora del conte Antonio Gatti (1891-1869), oggi sede del Museo Cinema a Pennello.

(credit: Centro Studi Montecosaresi)

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